A 423 metri sopra il livello del mare, lungo le pendici del Colle Milocca, nella provincia di Palermo, Castelbuono vanta un passato storico e culturale di notevole prestigio.
Un borgo nella valle delle Madonie che vi suggerisco di visitare se vi trovate o troverete in vacanza nei pressi di Palermo, in Sicilia.
CONCEPT
La mia idea nasce dal desiderio di far rivivere in chiave nuova e moderna il tipico dolce di Castelbuono per ben 2 motivi:
- celebrare Castelbuono, il primo borgo tra i borghi siciliani che ho visitato quando ancora ero un’adolescente
- ricordare. Ricordare, soprattutto in tempi critici come quelli attuali che stiamo vivendo, che la Testa di Turco di Castelbuono fu realizzata, secoli fa, per celebrare la liberazione a seguito della cacciata degli Arabi da parte dei Normanni.
Ma c’è di più:
se la Testa di Turco tipica di Castelbuono si presenta come un dolce di Carnevale a strati composto da Chiacchiere e crema al latte guarnito con una bella spolverata di cannella e gocce di cioccolato, nella mia versione ho voluto dare a questo dolce una forma che ricorda quella del nido.
Il nido come simbolo di:
- protezione
- calore
- famiglia
- vita e rinascita
Se vuoi cimentarti nella preparazione delle Chiacchiere qui trovi la ricetta
e 3 Trucchi del mestiere per ottenere le bolle!
Perché la mia versione della Testa di turco di Castelbuono ricorda la forma di un nido?
Perché attraverso questo nuovo Piatto d’autore ho voluto parafrasare il suo significato originale “Testa di turco che celebra la liberazione dagli Arabi” in una nuova ottica positiva di speranza.
Liberazione come:
- augurio di rinascita (che segue sempre alla liberazione)
- una pioggia di benedizione
- nuova vita che inizia da adesso
COLORI E PROFUMI
Nella mia versione a nido della Testa di turco la friabilità delle Chiacchiere suona all’unisono con la consistenza fluida al palato della crema al latte.
Lo stesso nido ricorda il concetto di ospitalità e di casa del Domìa Boutique Hotel, di cui sono executive chef.
Una crema meno addensata rispetto a quella presente nella versione originale, che meglio avvolge così la struttura del nido di frappe.
La Chiacchiera di per sé è un dolce di Carnevale croccante, dal sapore quasi neutro ma con una nota accentata liquorosa in alcune ricette o alla cannella in altre versioni.
Il suo essere neutra ma impreziosita ora dallo zucchero a velo, ora da una crema al latte come in questo caso, ci concede la possibilità di concentrarci meglio sul suono che questa produce boccone dopo boccone e sulla sua buona capacità che ha di prestarsi come dolce di accompagnamento a salse, creme e fondute.
E come una ciliegina sulla torta, l’arancia candita guarnisce il dolce e completa la mia versione rivisitata della Testa di turco di Castelbuono.
Arancia candita e canditi che sono stati gli arabi a lasciare come ricchezza culinaria nella mia Sicilia.
Se ancora non l’hai fatto, guarda
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Tante sono le storie e le origini legate alla pasticceria conventuale palermitana.
Nell’Ep. 21 del mio Podcast ti svelo 3 cose che devi sapere sulle origini della Cassata Siciliana e sugli ingredienti che la compongono!