"Tintu è cu nun mancia a Cassata a matina ri Pasqua"
Ebbene si, è con questa citazione che voglio rendere omaggio alla Cassata Siciliana!
Perché neppure la colomba è così famosa a Palermo quanto la Cassata siciliana a Pasqua!
Con il suo sapore corposo e il suo tripudio di frutta candita, la Cassata siciliana è ormai uno tra i simboli più identificativi della pasticceria palermitana.
In attesa così della Pasqua, oggi nell’ep. 21 del mio Podcast andremo insieme alla scoperta della storia e delle origini della Cassata siciliana, ma anche della sua sorella Cassata al forno.
E giusto perché quando si parla di Cassata si parla anche di origini e di contaminazioni culturali, in questo episodio faremo anche un salto in Grecia grazie all’intervento di Eleni, una greca puro sangue trapiantata ormai da molti anni nella bella Sardegna e food blogger del blog di cucina “Apriti Sesamo”.
Siete pronti?
Se preferite ascoltare questo racconto ovunque vi troviate, qui sotto trovate l'ep. 21 collegato a questo articolo! Basta un semplice "click" su play e subito vi troverete insieme a noi in questo viaggio dalla Sicilia sino alla Grecia!
Partiamo dal principio!
1° cosa da sapere sulla Storia della Cassata siciliana: gli ingredienti
Tutti gli ingredienti che compongono la Cassata Siciliana sicuramente hanno un’origine diversa. Questo non significa che la Cassata siciliana sia stata creata dalla collaborazione di più popoli contemporaneamente, ma per certo ogni singola componente della Cassata siciliana è stata portata in Sicilia da differenti popoli.
Questo perché?
Perché la Sicilia è una terra con un passato fortemente multiculturale e con un presente pienamente integrativo.
La Cassata siciliana è infatti così composta da:
- pan di spagna
- ricotta
- pasta reale
- canditi
Ciascuno di questi ingredienti a sua volta corrisponde a momenti di dominazione storica diversi e quindi alle seguenti origini:
- genovesi e spagnole
- arabe, come araba è l’etimologia del nome con cui si chiamava anche la scodella in cui veniva disposta la Cassata
- normanne
- barocche
2° cosa da sapere sulla Cassata siciliana: il luogo di nascita
La Cassata siciliana nasce e si diffonde a Palermo esattamente all’interno del monastero di Santa Teresa a due passi da Porta Sant’Agata.
"Cassata fridda" veniva infatti chiamata dalle stesse monache che la preparavano.
E sapete perché?
Perché i suoi ingredienti venivano assemblati a freddo all’interno dello stampo rispetto alla Cassata al forno.
La Cassata al forno infatti nacque grazie alle laboriosi mani delle monache del monastero Valverde di Palermo e da subito fu pensata come dolce pasquale, visto la sua forma tondeggiante originaria che ricordava il sole nascente e dunque la resurrezione di Cristo.
La Cassata siciliana invece via via si evolse fino ad essere arricchita di frutta candita dal famoso pasticcere Salvatore Gulì.
Il Gulì volle infatti rendere omaggio a questo dolce di pasticceria conventuale, utilizzando soprattutto la sua preziosa zuccata esportata in Italia quanto all’estero.
Furono poi le suore carmelitane a modificare la ricetta della Cassata siciliana sostituendo la tuma con la ricotta.
Pensate però che ancora oggi esiste nell’entroterra siciliano, esattamente a Polizzi Generosa, un dolce di pasta frolla e tuma che prende il nome di “Sfuogghiu” (lo sfoglio).
3° cosa da sapere: c’è o non c’è un’ influenza greca nella Cassata siciliana?
Si racconta che già nella Magna Grecia esistesse una sorta di torta/pane cotta al forno ripiena di formaggio.
Ma ai nostri dubbi viene in aiuto la nostra food blogger greca Eleni.
Eleni ci racconta che per certo in Grecia si fa molto uso di formaggio e spesso il formaggio viene utilizzato con abbinamenti dolci.
Ma quali sono i dolci che effettivamente vengono preparati in Grecia per Pasqua?
Un dolce lievitato che viene preparato in Grecia per Pasqua è la Tsoureki.
Il Tsoureki è una treccia di Pan brioche speziata con aromi tipici greci che spesso e volentieri viene abbinata con qualche formaggio salato.
Altro dolce pasquale greco sono i Koulourakia, biscotti tipici di questo periodo.
Non esiste dunque un’espressione di Cassata siciliana in Grecia, ma di sicuro anche in Grecia la Pasqua, seppur ortodossa e con un calendario diverso dal nostro, porta con sé un messaggio di vita, di resurrezione, di ricongiungimento e di nuove aspettative.
Pertanto se l’idea dell’uso di un prodotto caseario è certamente greca, la forma poi e l’esecuzione del piatto sono evidentemente differenti.
E la Cassata siciliana con i suoi colori e le sue forme è simbolo di festa, di gioia e di vitalità.
Un vero tripudio di colori.
Floriana.
Conosci già la mia versione rivisitata della Cassata siciliana a strati e al bicchiere?
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