Tornare a Mazara del Vallo, dopo un lungo tempo dalla mia estate d’infanzia, è stata più di una semplice visita estiva in uno dei luoghi più mediterranei della mia Sicilia.
Tornare a Mazara del Vallo è stata per me una scoperta!
Scoperta di nuovi sapori e di tradizioni, informazione e formazione tra il passato, il presente e il futuro di una tra le mille ricchezze che rappresentano il nostro territorio siciliano.
Percorso esperienziale
Persino i suoi mediterranei profumi e i suoi sinuosi vicoletti dai candidi colori sono apparsi ai miei occhi nuovi quanto lontani dal territorio della città in cui vivo.
Se regina dello street food, tra mercati popolari e profumo di fritto nell’aria, è la Palerm
o in cui vivo, per certo, ambasciatrice del gambero rosso tra storie di pescatori, pane di barca e profumo di pescato nell’aria è Mazara del Vallo, la città in cui in questi giorni si sta svolgendo la prima edizione di Foodda!
Cos’è Foodda 2019?
Foodda è un evento culturale ed enogastronomico patrocinato dal Comune di Mazara del Vallo e partecipato dall’ Associazione Strada del Vino e dei Sapori Val di Mazara e da partners privati.
Collocato nella suggestiva cornice del Collegio dei Gesuiti è possibile parteciparvi dal 19 al 21 agosto.
Lo scopo di Foodda 2019?
- Recupero delle tradizioni culinarie siciliane, in primis tra tutti il “Pane di Barca”. Quella tipologia di pane che, a seguito di una lavorazione ad hoc, garantiva il sostentamento dei pescatori mazaresi che impavidi partivano per lunghi giorni tra le acque del Mar Mediterraneo. Da questo pane trae oggi origine A’ Vastedda di Mazara del Vallo;
- offrire ai partecipanti un’esperienza interattiva nel mondo del Food Design.
In solo 3 concetti, oggi il Food design:
- “deve raccontare di luoghi” (Nerina Di Nunzio, fondatrice di Food Confidential)
- “è un fenomeno esperienzale: 50% ciò che mangi, 50% dove mangi” (Fatima Costa, Interior designer)
- “è cibo progettato per creare un’esperienza del piacere” (Mauro Olivieri, Designer)
Queste le tematiche principali trattate ieri 20 agosto al talk “Pane al pane. Vino al vino. Cibo ed entità territoriale”, curato dall’architetto Gianni Di Matteo e a cui non potevo certo mancare, in qualità di portavoce della Sicilia, appassionata di cibo e di interior design .
Sicilia: eterogeneità di luoghi, di tradizioni e di sapori
Foodda 2019 è stata un’ esperienza di arricchimento e di confronto.
Credo di poter affermare che la vera forza attrattiva e vincente della Sicilia, la sua eccellenza tra le eccellenze, è per certo l’Eterogeneità.
L'eterogeneità del suo territorio e l'eterogeneità dei popoli che nei secoli l'hanno abitata è di sicuro il leitmotiv che rende immenso, ancora oggi, il nostro patrimonio storico, artistico, culturale ed eno-gastronomico.
Un patrimonio che difficilmente potrebbe attecchire in un luogo diversamente chiamato Sicilia.
Ed è proprio questo che ci rende unici: la nostra identità territoriale.
Ecco perché parlare di identità e di diversità oggi è fondamentale quanto necessario, soprattutto in un contesto mondiale ed economico in cui l’omologazione e l’onnipresenza costante di format predefiniti rischiano di portarci lontani, oltre i confini della nostra terra.
Noi siamo una voce per la Sicilia e per l’Italia
Che l’Italia “è un bel paese” suppongo che da tempo lo sappiamo già tutti.
Che l’Italia “ha un grandissimo potenziale” penso che l’abbiamo capito ormai in molti.
Che l’Italia ha bisogno della nostra voce per andare oltre i propri confini partendo dalla riscoperta di storie, sapori e tradizioni locali credo che sia dovere e responsabilità di ciascuno di noi.
Floriana.
Se sei nella provincia di Trapani, potrebbe interessarti:
Cosa vedere e mangiare ad Alcamo in 1 solo pomeriggio