Castello dell’Emiro a Misilmeri: l’hai mai visitato?
Nel giorno del mio compleanno avevo programmato una bella giornata a mare,
immersa nelle acque del mare cristallino della Riserva Naturale orientata di Monte Cofano, una montagna in provincia di Trapani che divide il golfo di Bonagia dal golfo di Macari!
Eppure, proprio perché le cose sono andate diversamente, ho avuto l’opportunità di visitare uno tra alcuni gioiellini vicino casa, dalla cui cima è possibile ammirare nella sua vasta bellezza la valle del fiume Eleuterio!
Sto parlando del Castello dell’Emiro, che ancora oggi dalla sua rocca domina gran parte del territorio di Misilmeri e dei paesi confinanti!
La Storia del Castello dell’Emiro a Misilmeri: periodo arabo-normanno
Non appena arrivati sulla rocca uno tra i guardiani, che si prendono cura del Castello, ci ha accolti e accompagnati durante tutta la visita, raccontandoci quella che è stata la storia del Castello, per lungo tempo abbandonato, ma in tempi recenti recuperato, grazie ad alcuni lavori di restauro iniziati nel 2010.
La storia del Castello dell’Emiro di Misilmeri non può che essere una storia che trova le sue radici in quel periodo in cui la Sicilia si trovava sotto la dominazione araba.
Fu infatti proprio l’emiro Giafar II, uno tra i 22 emiri che ai tempi governavano la Sicilia, a disporne la costruzione su quella rocca forte che di lì a poco avrebbe dominato il piccolo centro abitato insediato ai suoi piedi.
Quel piccolo centro abitato è esattamente quel paese che oggi chiamiamo Misilmeri, spesso sottovalutato per abitudine o routine quotidiana, ma che in realtà ha una grande storia alle spalle.
Oltre ad essere il primo paese di montagna nei pressi di Palermo dopo Villabate e Portella di Mare.
Ed è così che ad un tratto tra scatti fotografici, nel pieno della calura estiva, un vento di Scirocco che porta con sé il profumo dell’erba secca appena tagliata, porta alla mia mente i ricordi, mai vissuti, di un’antica Terra, quale la Sicilia, fiore all’occhiello di numerosi popoli nei secoli dei secoli.
Continua la nostra salita per il Castello.
Affacciati da quello che rimane delle antiche finestre, ammirando l’immensa Valle dell’Eleuterio, il nostro valoroso condottiero prosegue il suo racconto con un’antica famiglia, la famiglia Chiaramonte che acquisì il Castello intorno al 1340 e con i quali lo stesso subì diverse modifiche.
Bellezza paesaggistica e storica
Una volta entrati nel suo ingresso principale, la cui pavimentazione con pietre sagomate è stata riscoperta dopo il restauro del 2010, abbiamo avuto modo di scoprire e di osservare quelle aree che un tempo rappresentavano gli spazi abitativi del Castello Chiaramonte.
Tra queste la nostra attenzione si è rivolta a ben 4 aree interne, che oggi rappresentano quasi un interno a cielo aperto:
- le alte mura che delimitano quella zona che un tempo rappresentava la cappella del Castello;
- l’aria destinata alla cucina e alla servitù, accessibile ai tempi dall’esterno;
- un’area in cui probabilmente erano collocati i bagni, visto la presenza di fori che ancora oggi segnalano l’eventuale presenza di vapori per la sauna;
- varie aree delimitate, probabili stanza del Castello.
Giunti poi nel punto più alto della rocca abbiamo potuto ammirare il paesaggio attorno: che stupore!!
Immenso si estendeva fino a coinvolgere la rocca di Marineo e la verde vegetazione del Bosco di Ficuzza, enclave del vasto territorio di Monreale circondato dall’alta cresta di Rocca Busambra, rilievo montuoso più alto dei monti Sicani fino a scorgere in lontananza il paesino di Cefala Diana.
Ultima tappa: Obelisco di Gibilrossa
Terminata la nostra visita al Castello, potevamo mai perderci l’Obelisco di Gibilrossa?
In meno di 10 minuti siamo arrivati a destinazione!
Ed è così che i nostri piedi si sono appoggiati su quello che un tempo fu il suolo da cui Garibaldi, con uno sguardo rivolto verso la Conca, conquistò Palermo.
Castello dell’Emiro a Misilmeri: un gioiellino a pochi passi da Palermo
Di ritorno a casa una dolce Torta al pistacchio ci ha accolti per festeggiare il mio 28° compleanno, con gli occhi pieni di bellezza e con la consapevolezza che una grande realtà è pronta ad aspettarci, forse neanche troppo distanti da casa nostra.
Basta soltanto cambiare prospettiva, volerlo e scoprire ogni singolo elemento che ha reso grande la storia del nostro paese.
Floriana.
Non dimenticare di visitare anche Il Castello di Alcamo