Da un piatto della tradizione palermitana con cacio a dadolata e patate in umido ad un piatto rivisitato in chiave moderna, senza mai rinunciare al suo sapore vellutato al palato.
CONCEPT
La mia idea nasce dal desiderio di creare un ponte tra passato e futuro, tradizione e innovazione. Vecchia generazione e nuova generazione, nonni e nipoti.
Perché è innegabile che i Carciofi a’ viddanedda siano un piatto delle nonne, ma è proprio in quelle ricette dell’infanzia che i ricordi si mescolano fra loro nell’esperienza presente.
Esperienza che ho portato con me ai clienti del Domìa Boutique Hotel.
Nulla si crea da sé, ma l’evoluzione è in ogni cosa.
“Siamo nani sulle spalle di giganti” diceva Bernardo di Chartres.
Un pensiero che custodisco sempre con me quando sperimento in cucina.
COLORI E PROFUMI
Nei miei Carciofi a’ viddanedda rivisitati in chiave moderna i colori caldi avvolgono la morbidezza del nostro carciofo cotto in umido. La vellutata al palato si presenta avvolgente nelle serate invernali più fredde, richiamando il sapore del carciofo grazie alla presenza del topinambur che prende struttura con la patata.
La sapidità ovina della fonduta di ricotta dona poi carattere alla tenuità del carciofo, richiamando quasi alla mente i sapori della cucina di nonna tra amore per la terra e raccolto dei campi.
D’altronde la cucina siciliana, proprio perché frutto di una cultura gastronomica popolare, oltre che crogiuolo di diverse culture dominatrici, è una cucina fatta di tanti e diversi piatti vegetariani e in alcuni casi anche vegani.
Mi vengono in mente per esempio:
- la caponata
- il canazzo
- i carciofi a sfincione
- la pasta chi vruocculi arriminati
- le verdure in pastella
- la pasta alla maniera di Gangi
Se vuoi cimentarti nella preparazione dei tradizionali Carciofi a’ Viddanedda
qui trovi la mia ricetta!
Se ti interessa scoprire di più sul perché la cucina ci porta sempre indietro nel tempo, ai nostri ricordi d’infanzia, ascolta l’Ep. 31 del mio Podcast con ospite la dott.ssa psicologa Martina Di Marco.