Prima di tutto partiamo dal presupposto che sia la Caponata palermitana che la Caponata alla catanese sono pietanze di verdure in agrodolce che spesso e volentieri possiamo trovare in Sicilia come delizioso contorno estivo.
Quali sono le origini della Caponata?
La Caponata ha sicuramente un nome curioso.
Tale nome molto probabilmente prende spunto dall’utilizzo in origine del pesce Capone (detto anche Lampuga), ingrediente principale nella sua versione aristocratica.
Altri sostengono che la Caponata derivi dalla cucina dei Monsù in quanto la salsa agrodolce veniva usata per la conservazione di cacciagione a fronte invece delle melanzane fritte che venivano usate dai meno abbienti.
Ma per scoprire di più, ti suggerisco di guardare il mio video racconto sulla Caponata, uno tra i miei primi video documentari per “Ti racconto una ricetta” tra le bellezze di Misilmeri!
CONCEPT
La mia idea della Caponata alla catanese nasce dal desiderio di far conoscere al pubblico palermitano e ad un pubblico più ampio di turisti una versione meno conosciuta rispetto alla classica versione palermitana con melanzane fritte.
La Sicilia occidentale e la Sicilia orientale hanno un vissuto storico e culturale per molti aspetti diverso, ma che di fatto rende il nostro patrimonio gastronomico più ricco e vario.
Cambiano le forme ma rimane la sostanza.
Nella mia versione della Caponata alla catanese i peperoni e le patate diventano rispettivamente salsa di guarnizione e crema base del piatto.
E i capperi, sempre presenti nella caponata insieme al sedano e alla cipolla, si trasformano in una cialda croccante di riso fritta.
Se vuoi preparare la versione palermitana clicca qui per la ricetta!
COLORI E PROFUMI
Il colore arancione (quasi tendente al rosso) è sicuramente il colore che principalmente si evince non appena questo piatto arriva al tavolo.
L’arancione della salsa di peperone fa da contrasto con il suo quasi colore complementare verde.
Verde come la salsa di basilico che guarnisce la Caponata alla catanese nella mia versione.
Colori caldi e colori freddi ben si sposano tra loro, in armonia con consistenze e strutture.
L’arancione comunica energia, vitalità, forza, caratteristiche tipiche della mia Sicilia.
Il verde rappresenta invece il significato della vita che si rinnova, segno di equilibrio e di crescita.
Suggestioni, sapori, colori?
Sicuramente ogni piatto rappresenta parte anche della personalità di chi lo crea o un messaggio che si vuole far veicolare.
A voi non resta che venire a provare questo mio piatto d’autore al Domia Ristorante.
Da oggi prenotando anche direttamente su The Fork.